lunedì 24 febbraio 2020

Frittelle

La parola "frittelle" è piuttosto generica; io stessa, quando mi parlano di frittelle, sono tentata di chiedere se si intendano quelle lunghe tipiche sassaresi, i fatti fritti, i bomboloni o altro. In realtà le Frittelle, a casa mia, sono solo quelle lunghe.
Benché tra i miei ricordi d'infanzia ci siano le giornate in campagna da miei nonni passate a fare e mangiare le frittelle di nonna, non le avevo mai fatte, tantomeno con una ricetta di famiglia.
C'è voluta la festa a scuola di mio figlio, e la buona volontà di una mamma che le ha fatte per tutti, a convincermi. Ho usato la sua ricetta, molto apprezzata da tutti, ed ovviamente ho fatto qualche errore. Questi errori mi hanno arricchito, non solo perché sbagliando si impara, ma anche perché discutendone con i miei genitori è saltato fuori un pezzo di vita di mio padre: quando era bambino ed a casa si preparavano le frittelle, una volta terminato l'impasto gli adulti lasciavano i bambini a guardia, ed il loro importantissimo compito era correre ad avvisare non appena spuntavano le prime bollicine.
Ecco la ricetta di Silvia:

Ingredienti

1 kg farina 00
1 l latte
25 g lievito di birra
1 arancia
1 limone
1 bicchiere di liquore all'anice

olio per friggere
abbondante zucchero semolato

Procedimento

Sciogliere il lievito in poco latte tiepido. Mettere la farina setacciata in un recipiente capace e aggiungere poco alla volta il latte mescolando (con un frusta a mano o un cucchiaio di legno) in modo che non si formino grumi. Unire anche il latte col lievito. Aggiungere scorza grattugiata e succo dell'arancia, scorza del limone e il liquore. Mescolare fino ad ottenere un impasto omogeneo e ancora piuttosto fluido. Coprire e lasciare a lievitare coperto.
Appena si formano le prime bollicine in superficie è pronto: potrebbe volerci mezz'ora o anche più, dipende dalla temperatura dell'ambiente. Dare una mescolata, quindi con un mestolo riempire l'imbuto (tenendo inizialmente tappato il foro con le dita) e versare nell'olio bollente con un movimento a spirale. Quando un lato della frittella è dorato rovesciarlo e dorare dall'altra parte. Sgocciolare e disporre su carta assorbente. Una volta asciutta, passare in abbondante zucchero semolato.

PS una cosa importantissima è la consistenza, che non deve essere troppo liquida. Per capirci, deve scendere lentamente dal collo di una bottiglia di plastica di quelle da 2 litri (che io uso al posto dell'imbuto). Purtroppo non è possibile spiegarlo, è una questione di occhio e di esperienza.


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